TRAITÉ

entre la République italienne
et la République socialiste fédérative de Yougoslavie

Traité d'Osimo de 1975

Le traité d'Osimo (province d'Ancône) du 10 novembre 1975 est appelé officiellement Traité entre la République fédérale socialiste de Yougoslavie et la République italienne. Ce traité prévoyait des mesures de protection pour les populations slovènes d'Italie et italiennes de Yougoslavie (Slovénie). Lors de la proclamation de l'indépendance en 1991, la république de Slovénie s'est engagée à respecter ces accords. Le traité d'Osimo contient également les dispositions essentielles relatives au Statut spécial annexé au Mémorandum de Londres de 1954. Il n'existe pas de réelles dispositions linguistiques, car elles sont incluses dans la notion de «minorités ethniques»: il s'agit du quatrième paragraphe du préambule, le second paragraphe de l'article 3 et de l'article 8. La question de la protection des minorités linguistiques devait être traitée ultérieurement via la signature de protocoles séparés. Ce ne sera qu'en 2001, soit un quart de siècle plus tard, que l'Italie adoptera la Loi nationale du 23 février 2001, n° 38 (Règles en matière de protection de la minorité linguistique slovène de la Région du Frioul-Vénétie Julienne) et la Slovénie la Loi sur les droits particuliers des communautés nationales italienne et hongroise dans le domaine de l'éducation

Le texte officiel a été adopté en français; la version qui suit n'est donc pas un texte officiel, puisqu'elle provient d'une traduction de l'italien; elle n'a qu'une valeur informative.

TRATTATO

tra la Repubblica Italiana
e la Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia

Le parti contraenti

Convinte che la cooperazione pacifica e le relazioni di buon vicinato fra i due Paesi ed i loro popoli corrispondono agli interessi essenziali dei due Stati,

Considerando che gli accordi che esse hanno concluso finora hanno creato condizioni favorevoli allo sviluppo ulteriore ed all'intensificazione delle relazioni reciproche,

Convinte che la uguaglianza fra Stati, la rinuncia all'impiego della forza ed il rispetto conseguente della sovranità, dell'integrità territoriale e dell'inviolabilità delle frontiere, il regolamento pacifico delle controversie, la non ingerenza negli affari interni degli altri Stati, il rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà, unitamente all'applicazione in buona fede di ogni obbligo internazionale, rappresentano la base della salvaguardia della pace e della sicurezza internazionale e dello sviluppo delle relazioni amichevoli e della cooperazione fra gli Stati.

Confermando la loro lealtà al principio della protezione, la più ampia possibile dei cittadini appartenenti ai gruppi etnici che deriva dalle loro Costituzioni e dai loro ordinamenti interni e che ciascuna delle due parti realizza in maniera autonoma, ispirandosi anche ai princìpi della Carta delle Nazioni Unite, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, della Convenzione sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale e dei Patti Universali dei Diritti dell'Uomo, della Convenzione sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale e dei patti Universali dei Diritti dell'Uomo.

Animate dal desiderio di manifestare, attraverso il presente trattato, l'intenzione comune di intensificare, nell'interesse dei due Paesi, i rapporti esistenti di buon vicinato e di cooperazione pacifica,

Convinte parimenti che ciò contribuirà al rafforzamento della pace e della sicurezza in Europa,

Hanno convenuto quanto segue:

Articolo 1

La frontiera tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, per la parte che non è indicata come tale nel trattato di Pace con l'Italia del 10 febbraio 1947, è descritta nel testo di cui all'Allegato I e tracciata sulla carta di cui all'Allegato II del presente trattato.

In caso di divergenza fra la descrizione della frontiera e carta, farà fede il testo.

Articolo 2

La frontiera fra i due Stati nel Golfo di Trieste è descritta nel testo di cui all'Allegato III e tracciata sulla carta di cui all'Allegato IV del presente trattato.

In caso di divergenza fra la descrizione della frontiera e carta, farà fede il testo.

Articolo 3

La cittadinanza delle persone che alla data del 10 giugno 1940 erano cittadini italiani ed avevano la loro residenza permanente sul territorio di cui all'articolo 21 del Trattato di Pace con l'Italia del 10 febbraio 1947, come pure la cittadinanza dei loro discendenti, nati dopo il 10 giugno 1940, è regolata rispettivamente dalla Legge dell'una o dell'altra delle Parti, a seconda che la residenza delle suddette persone al momento dell'entrata in vigore del presente Trattato si trovi nel territorio dell'una o dell'altra delle Parti.

Le persone che fanno parte del gruppo etnico italiano e le persone che fanno parte del gruppo etnico jugoslavo, alle quali si applicano le disposizioni del comma precedente, hanno facoltà di trasferirsi rispettivamente nel territorio italiano e nel territorio jugoslavo, alle condizioni previste dallo scambio di lettere di cui all'Allegato VI del presente Trattato.

Per quanto riguarda le famiglie, verrà tenuto conto della volontà di ciascuno dei coniugi e, nel caso in cui questa fosse coincidente, non sarà tenuto conto dell'eventuale diversa appartenenza etnica dell'uno o dell'altro coniuge.

I figli minori seguiranno l'uno o l'altro dei loro genitori, in conformità con la normativa di diritto privato, applicabile in materia di separazione, nel territorio dove i genitori hanno la loro residenza permanente al momento dell'entrata in vigore del presente Trattato.

Articolo 4

I due governi concluderanno, al più presto possibile, un Accordo relativo ad un indennizzo globale e forfettario che sia equo ed accettabile dalle due Parti, dei beni, diritti ed interessi delle persone fisiche e giuridiche italiane, situati nella parte del territorio indicata all'articolo 21 del Trattato di Pace con l'Italia del 10 febbraio 1947, compresa nelle frontiere della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, che hanno fatto oggetto di misure di nazionalizzazione o di esproprio o di altri provvedimenti restrittivi da parte delle Autorità militari, civili o locali jugoslave, a partire dalla data dell'ingresso delle Forze Armate Jugoslave nel suddetto territorio.

A tale fine i due governi inizieranno negoziati entro il termine di due mesi a partire dalla data dell'entrata in vigore del presente Trattato.

Nel corso di questi negoziati i due governi esamineranno con spirito favorevole la possibilità di lasciare, in un certo numero di casi, gli aventi diritto che faranno domanda entro un termine da stabilire, la libera disponibilità dei beni immobili sopra menzionati, i quali siano già stati affidati in uso o in amministrazione ai membri vicini della famiglia del titolare, o in casi simili.

Articolo 5

Al fine di regolare la materia delle assicurazioni sociali e delle pensioni di vecchiaia delle persone indicate all'articolo 3 del presente Trattato, le due parti concluderanno appena possibile un accordo relativo alle questioni che, secondo il Protocollo Generale del 14 novembre 1957, non sono già regolate dall'Accordo stipulato fra di esse in pari data.

A questo fine i due Governi inizieranno negoziati entro un termine di due mesi a partire dalla data dell'entrata in vigore del presente Trattato.

Fino alla conclusione dell'Accordo previsto al primo paragrafo di questo articolo, la salvaguardia degli interessi delle persone che attualmente godono di assicurazioni sociali e di pensioni di vecchiaia e che rientrano nel novero di quelle indicate all'articolo 3 del presente Trattato, è assicurata dalle misure che figurano all'Allegato IX del presente Trattato.

Articolo 6

Le due parti confermano la loro volontà di sviluppare ulteriormente la loro cooperazione economica con l'obiettivo, in particolare del miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni di frontiera dei due Paesi.

A questo fine esse hanno simultaneamente stipulato un Accordo sullo sviluppo della cooperazione economica.

Articolo 7

Alla data dell'entrata in vigore del presente Trattato il Memorandum d'intesa di Londra del 5 ottobre 1954 e i suoi allegati cessano di avere effetto nelle relazioni tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia.

Ciascuna parte ne darà comunicazione al Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord, al Governo degli Stati Uniti d'America ed al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, entro un termine di trenta giorni a partire dall'entrata in vigore del presente Trattato.

Articolo 8

Al momento in cui cessa di avere effetto lo Statuto Speciale allegato al Memorandum d'intesa di Londra del 5 ottobre 1954, ciascuna parte dichiara che essa manterrà in vigore le misure interne già adottate in applicazione dello Statuto suddetto e che essa assicurerà, nell'ambito del suo diritto interno al mantenimento del livello di protezione dei membri dei due gruppi etnici rispettivi previsto dalle norme dello Statuto Speciale decaduto.

Articolo 9

Il presente Trattato sarà ratificato appena possibile ed entrerà in vigore alla data dello scambio degli strumenti di ratifica simultaneamente con l'Accordo firmato in data odierna, riguardante lo sviluppo della cooperazione economica fra i due Paesi. Lo scambio degli strumenti di ratifica avrà luogo a Belgrado.

Fatto a Osimo (Ancona) il 10 novembre 1975 in due originali in lingua francese

Per il Governo della Repubblica Italiana: M. Rumor.

Per il Governo della R. S. F. di Jugoslavia: M. Minic.

TRAITÉ

entre la République italienne
et la République socialiste fédérative de Yougoslavie

Les parties contractantes :

Convaincues que la coopération pacifique et les relations de bon voisinage entre les deux pays et leurs peuples correspondent aux intérêts essentiels des deux États,

Considérant que les accords qu'elles ont conclus jusqu'à présent ont créé des conditions favorables au développement ultérieur et à l'intensification des relations réciproques,

Convaincues que l'égalité entre États, le renoncement à l'emploi de la force et le respect conséquent de la souveraineté, de l'intégrité territoriale et de l'inviolabilité des frontières, le règlement pacifique des controverses, la non-ingérence dans les affaires internes des autres États, le respect des droits fondamentaux et des libertés, et l'application consciencieuse de bonne foi de toute obligation internationale représentent la base de la sauvegarde de la paix et de la sûreté internationale ainsi que du développement des relations amicales et de la coopération entre les États.

En réaffirmant leur engagement envers le principe de la plus grande protection possible des citoyens appartenant à des minorités ethniques, principe prévu par leur constitution et leur système juridique et que chacune des deux Parties met en œuvre de façon autonome en s'inspirant des principes de la Charte des Nations unies, de la Déclaration universelle des droits de l'homme, de la Convention sur l'élimination de toute forme de discrimination raciale et des Pactes universels sur les droits de l'homme.

Animées du désir de manifester, à travers le présent traité, leur intention commune d'intensifier, dans l'intérêt des deux pays, des rapports existants de bon voisinage et de coopération pacifique,

Convaincues de la même façon que cela contribuera au renforcement de la paix et de la sûreté en Europe,

Elles ont convenu ce qui suit :

Article 1er

La frontière entre la République italienne et la République socialiste fédérative de Yougoslavie, pour la partie qui n'est pas indiquée comme tel dans le traité de paix avec l'Italie du 10 février 1947, est décrite dans le texte de l'Annexe I et tracée sur la carte de l'Annexe II du présent traité.

En cas de divergence entre la description de la frontière et celle de la carte, le texte fera foi.

Article 2

La frontière entre les deux États dans le golfe de Trieste est décrite dans le texte de l'Annexe III et indiquée sur la carte de l'Annexe IV du présent traité.

En cas de divergence entre la description de la frontière et celle de la carte, le texte fera foi. 

Article 3

La citoyenneté des personnes qui, en date du 10 juin 1940, étaient citoyens italiens et avaient leur résidence permanente sur le territoire prévu à l'article 21 du traité de paix du 10 février 1947 avec l'Italie, ainsi que les descendants de ces citoyens nés après le 10 juin 1940, sont régis respectivement par la législation de l'une ou autre des Parties, selon que la résidence desdites personnes au moment de l'entrée en vigueur du présent traité se trouve dans le territoire de l'une ou l'autre des Parties.

Les personnes qui font partie du groupe ethnique italien et celles qui font partie du groupe ethnique yougoslave, auxquelles s'appliquent les dispositions du précédent paragraphe, ont la possibilité de déménager respectivement dans le territoire italien et dans le territoire yougoslave, aux conditions prévues dans l'échange de lettres de l'Annexe VI du présent traité.

En ce qui concerne les familles, il sera tenu compte de la volonté de chacun des conjoints et, dans le cas où celles-ci se recoupent,
il ne sera pas tenu compte de l'éventuelle différence d'appartenance ethnique de l'un ou de l'autre conjoint.

Les enfants mineurs suivront l'un ou autre de leurs parents, en conformité avec la réglementation de droit privé, applicable en matière de séparation, dans le territoire où les parents ont leur résidence permanente au moment de l'entrée en vigueur du présent traité.

Article 4

Les deux gouvernements concluront, au plus tôt possible, un accord relatif à une indemnité globale et une compensation qui soit équitable et acceptable pour les deux Parties, des biens, droits et intérêts des personnes physiques et morales italiennes, situés dans la partie du territoire indiquée à l'article 21 du Traité de paix du 10 février 1947 avec l'Italie, comprise dans les frontières de la République socialiste fédérative de Yougoslavie, qui a fait objet de mesures de nationalisation ou d'expropriation ou d'autres mesures restrictives de la part des autorités militaires, civiles ou locales yougoslaves, à partir de la date de l'entrée des Forces armées yougoslaves dans ledit territoire.

À cette fin, les deux gouvernements entameront des négociations avant le délai de deux mois à partir de la date de l'entrée en vigueur du présent traité.

Au cours de ces négociations, les deux gouvernements examineront avec un esprit favorable la possibilité de laisser, dans un certain nombre de cas, les ayants droit dont il est question de demander dans un délai à préciser la libre disponibilité des biens immobiliers mentionnés ci-dessus, qui ont déjà été confiés à l'usage et à la gestion auprès des membres voisins de la famille du détenteur ou en des cas similaires.

Article 5

Afin de régler la question des assurances sociales et des pensions de vieillesse des personnes mentionnée à l'article 3 du présent traité, les deux parties concluront dès que possible un accord relatif aux questions qui, selon le Protocole général du 14 novembre 1957, ne sont pas déjà réglementées en vertu de l'accord prévu entre elles à pareille date.

À cette fin, les deux gouvernements entameront des négociations avant un délai de deux mois à partir de la date de l'entrée en vigueur du présent traité.

Jusqu'à la conclusion de l'accord prévu au premier paragraphe du présent article, la sauvegarde des intérêts des personnes qui actuellement jouissent d'assurances sociales et de pensions de vieillesse et correspondant au nombre mentionné à l'article 3 du présent traité, est assurée dans les dispositions qui figurent à l'Annexe IX du présent traité.

Article 6

Les deux parties confirment leur volonté de développer ultérieurement leur coopération économique avec l'objectif d'améliorer en particulier les conditions de vie des populations frontalières des deux pays.

À cette fin, elles ont simultanément conclu un accord sur le développement de la coopération économique.

Article 7

À la date de l'entrée en vigueur du présent traité, le Mémorandum d'accord de Londres du 5 octobre 1954 et son annexe cessent d'avoir effet dans les relations entre la République italienne et la République socialiste fédérative de Yougoslavie.

Chacune des Parties donnera communication au gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d'Irlande du Nord, au gouvernement des États-Unis d'Amérique et au Conseil de sécurité des Nations unies, avant un délai de trente jours à partir de l'entrée en vigueur du présent traité.


Article 8

Chaque Partie déclare que, lorsque cessera d'avoir effet le Statut spécial annexé au Mémorandum d'entente de Londres du 5 octobre 1954, elle maintiendra en vigueur les mesures nationales déjà adoptées sur la base dudit Mémorandum et qu'elle assurera, dans le cadre de son droit national,
le maintien du niveau de protection des membres des deux groupes ethniques, tel qu'il est prévu par les dispositions du Statut spécial qui n'est plus applicable.

Article 9

Le présent traité sera ratifié dès que possible et entrera en vigueur à la date de l'échange des instruments de ratification simultanément avec l'accord signé la date du jour quant au développement de la coopération économique entre les deux pays. L'échange des instruments de ratification aura lieu à Belgrade.

Fait à Osimo (Ancone), le 10 novembre 1975, en deux originaux en langue française

Pour le Gouvernement de la République italienne : M. Rumor.

Pour le Gouvernement de la R.S.F. de Yougoslavie : M. Minic.

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