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Province autonome du Trentin Décret
législatif du 16 décembre 1993, no 592 |
La version française de ce décret no 592 n'est qu'une traduction libre de Jacques Leclerc; elle ne peut servir que comme source d'information.
DECRETO LEGISLATIVO 16 dicembre 1993, n. 592 Articolo 01 Finalità 2. Le finalità di tutela e di promozione della lingua e della cultura, desumibili dagli articoli da 1 a 4, sono perseguite anche in favore delle popolazioni mochena e cimbra residenti, rispettivamente, nei comuni di Fierozzo-Vlarötz, Frassilongo-Garait, Palù del Fersina-Palae en Bersntol e nel comune di Luserna-Lusern, tenendo conto delle caratteristiche demografiche delle stesse, dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia autonoma di Trento e dagli enti locali ubicati nella medesima provincia, nell'ambito delle rispettive competenze e secondo i rispettivi ordinamenti (2). Articolo 1 Uso della lingua ladina 2. Qualora l'istanza, la domanda o la dichiarazione sia stata formulata in lingua ladina, gli uffici e le amministrazioni di cui al comma 1 sono tenuti a rispondere oralmente in ladino, ovvero per iscritto in lingua italiana, che fa testo ufficiale, seguita dal testo in lingua ladina. 3. Gli atti pubblici emanati dagli uffici e dalle amministrazioni di cui al comma 1, specificatamente rivolti alle popolazioni delle località ladine, sono redatti in lingua italiana seguita dal testo in lingua ladina. 4. Nelle adunanze degli organi elettivi degli enti locali delle
località ladine della provincia di Trento i membri di tali organi
possono usare la lingua ladina negli interventi orali, con, a
richiesta, la immediata traduzione in lingua italiana qualora vi
siano membri dei suddetti organi che dichiarino di non conoscere la
lingua ladina. I processi verbali sono redatti sia in lingua
italiana che ladina. Uso della lingua ladina, mochena e cimbra nei procedimenti davanti
al giudice di pace 2. Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 109 del codice di procedura penale. 3. Negli uffici di cui al comma 1 le comunicazioni rivolte al pubblico e le indicazioni sono redatte anche in lingua ladina, mochena e cimbra. 4. Nei casi di cui ai commi 1 e 3, se non è possibile usare le lingue mochena e cimbra si utilizza la lingua di riferimento. 5. La regione, nell'ambito della propria competenza, assicura gli interventi organizzativi e finanziari occorrenti per l'attuazione della finalità di cui al comma 1. 6. Le disposizioni di cui all'articolo 3 si applicano anche all'ufficio del giudice di pace avente competenza territoriale per i comuni di cui all'articolo 5 (4). Articolo 2 Scuola 2. Gli alunni degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado ed artistica delle località ladine che hanno conseguito il diploma di licenza media in scuole diverse da quelle delle località ladine sono esonerati, a richiesta, dall'insegnamento della lingua e della cultura ladina. 3. Nell'ambito delle procedure per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato, per i trasferimenti, per le utilizzazioni e per i passaggi di cattedra e di ruolo del personale - direttivo e docente - della Provincia di Trento presso le scuole di ogni ordine e grado delle località ladine, i posti vacanti e disponibili sono riservati ed attribuiti con precedenza assoluta anche rispetto all'assegnazione di eventuali sedi libere sul restante territorio provinciale a coloro che, in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per i posti relativi, abbiano dimostrato la conoscenza della lingua e della cultura ladina innanzi ad una commissione della quale fa parte almeno un insegnante di lingua ladina in servizio nelle stesse scuole. Detta commissione è nominata dal sovrintendente scolastico avvalendosi anche dell'Istituto culturale ladino. 4. Qualora non sia possibile coprire tutti i posti di insegnamento
delle località ladine secondo quanto disposto dal comma 3 gli
eventuali posti vacanti sono ricoperti con incarichi a tempo
determinato o con assegnazioni provvisorie. 5. Le finalità di tutela della lingua e della cultura ladina
previste dal presente articolo sono assicurate dalla Provincia anche
nell'ambito dei corsi di formazione professionale di durata
pluriennale, tenendo conto delle caratteristiche formative e
didattiche dei corsi Uffici pubblici 2. L'accertamento della conoscenza della lingua ladina ai fini di cui al comma 1 è effettuato da una commissione, nominata dal commissario del Governo per la provincia di Trento, d'intesa con il Presidente della Giunta provinciale, secondo le modalità stabilite con decreto del commissario del Governo, d'intesa con il medesimo Presidente della Giunta provinciale. 3. La commissione, nominata per un triennio, è composta da quattro membri effettivi e quattro supplenti, scelti per metà fra i cittadini residenti nelle località ladine. Svolge le funzioni di segretario un impiegato, appartenente ad un livello retributivo funzionale non inferiore al sesto, dell'amministrazione dello Stato o della Provincia. Tutti i commissari ed il segretario devono avere piena conoscenza della lingua italiana e di quella ladina. 4. I candidati in possesso dei prescritti requisiti, che dimostrino
la conoscenza della lingua ladina innanzi alla commissione di cui al
comma 2, hanno titolo di precedenza assoluta nelle graduatorie dei
pubblici concorsi e nelle pubbliche selezioni di personale, anche
per incarichi temporanei, banditi dagli enti locali delle località
ladine nonché dagli altri enti pubblici di cui al comma 1
dell'articolo 1, limitatamente alla copertura dei posti vacanti
negli uffici indicati dal medesimo comma 1(6). Concessionari di pubblici servizi 2. Gli enti e le società di cui al comma 1, in occasione di assunzioni di personale, individuano il fabbisogno di personale delle strutture e delle dipendenze ubicate nelle località di cui all'articolo 5, non soddisfatte con le procedure di mobilità di cui al medesimo comma 1. Per la copertura delle carenze così individuate i medesimi enti e società assicurano precedenza assoluta per le assunzioni, eccettuate quelle di durata non superiore a trenta giorni, non rinnovabili nell'anno, effettuate per soddisfare esigenze di carattere eccezionale debitamente motivate a coloro che, in possesso dei previsti requisiti anche professionali, risultino iscritti presso l'ufficio di collocamento avente competenza territoriale sulle predette località ladine ed ivi abbiano fatto constatare preventivamente, a propria cura, la conoscenza della lingua ladina accertata nei modi prescritti dall'articolo 3, commi 2 e 3 (7). Articolo 3 ter Ripristino dei cognomi in forma originaria 2. Nei casi di cui al comma 1 la domanda deve indicare il nome o il cognome che si intende assumere ed è presentata al sindaco del comune di residenza del richiedente, il quale provvede d'ufficio a trasmetterla al commissario del governo, corredandola di un estratto dell'atto di nascita. Il commissario del governo, qualora ricorrano i presupposti previsti dal comma 1, emana il decreto di ripristino del nome o del cognome. Per i membri della stessa famiglia il commissario del governo può provvedere con un unico decreto. Nel caso di reiezione della domanda, il relativo provvedimento può essere impugnato, entro trenta giorni dalla comunicazione, con ricorso al ministro competente, che decide previo parere del Consiglio di Stato. Il procedimento è esente da spese e deve essere concluso entro novanta giorni dalla richiesta. 3. Gli uffici dello stato civile dei comuni interessati provvedono alle annotazioni conseguenti all'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo. Tutti gli altri registri, tutti gli elenchi e ruoli nominativi sono rettificati d'ufficio dal comune e dalle altre amministrazioni competenti (8). Articolo 3 quater Interventi di promozione delle caratteristiche culturali delle
popolazioni ladina, mochena e
cimbra a mezzo di trasmissioni radiotelevisive 2. Per le trasmissioni e i programmi in lingua ladina sono di norma utilizzate le strutture e le attività realizzate nell'ambito delle convenzioni di cui alla legge 14 aprile 1975, n. 103. Per le stesse finalità la provincia può stipulare appositi accordi con le emittenti locali. 3. Nell'ambito delle convenzioni di cui al comma 1 può essere prevista anche la captazione e la diffusione nel territorio provinciale di programmi radiotelevisivi nelle lingue dell'area culturale europea. Articolo 4 Censimenti 2. In sede di prima applicazione del presente decreto, nell'ambito del programma statistico nazionale di cui al decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, viene inserita apposita rilevazione della consistenza dei cittadini di lingua ladina residenti nelle località ladine della provincia di Trento, da effettuarsi entro due anni dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto, nel rispetto di quanto disposto dall'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1978, n. 1017, come da ultimo modificato dall'art. 1 del decreto legislativo 6 luglio 1993, n. 290. Articolo 5 Individuazione delle località ladine Disposizioni finali NOTE (1) Titolo così modificato dall'art. 1 del d.lgs. 2 settembre 1997,
n. 321. |
DÉCRET LÉGISLATIF du 16
décembre 1993, no
592 Article 01 Objectifs 2. Les objectifs de protection et de promotion de la langue et de la culture, issus des articles 1 à 4, sont poursuivis ainsi en faveur des populations mochène et cimbre, et résidant respectivement, dans les communes de Fierozzo/Vlarötz, Frassilongo/Garait, Palu del Fersina/Palae en Bersntol et la commune de Luserna/Lusérn, en tenant compte des caractéristiques démographiques de la commune, et ce, par l'État, la Région, la Province autonome du Trentin et les collectivités locales situées dans la même province, dans le cadre de leurs compétences respectives et conformément à leur réglementation respective (2). Article 1er Usage de la langue ladine 2. Lorsque l'instance, la requête ou de la déclaration a été faite en ladin, les bureaux et les autorités visées au paragraphe 1 sont tenus de répondre oralement en ladin ou en italien par écrit, qui constitue le texte officiel, suivi du texte en ladin. 3. Les documents publics émis par les bureaux et les autorités visées au paragraphe 1, spécifiquement ceux ciblées pour les populations ladines, sont en italien suivi du texte en ladin. 4. Dans les assemblées des organismes élus par les collectivités locales dans la province du Trentin, les membres ladins de ces organismes peuvent utiliser la langue ladine dans leurs interventions orales, avec sur demande la traduction instantanée en italien s'il y a des membres de ces organismes qui déclarent ne pas connaître le ladin. Les procès-verbaux sont rédigés à la fois en italien et en ladin. 4 bis. Sauf disposition contraire dans les paragraphes précédents, la région et la province du Trentin sont responsables de la publication de la législation et des circulaires d'intérêt direct pour les populations ladine, mochène et cimbre et dans leur propre langue, et en ce qui concerne les langues mochène et cimbre, en cas de non-traductibilité, dans la langue de référence. Cette publication doit, en principe, coïncider avec le texte en italien, en tout état de cause au plus tard trente jours à compter de la date de publication du texte en italien (3). Article 1 bis Usage des langues ladine, mochène et cimbre dans les procédures
devant le juge de paix 2. Les dispositions visées à l'article 109 du Code de procédure pénale s'appliquent. 3. Dans les bureaux visés au paragraphe 1, les communications et les directives adressées au public doivent être également transmises en ladin, en mochène et en cimbre. 4. Dans les cas visés aux paragraphes 1 et 3, s'il n'est pas possible d'utiliser les langues mochène et cimbre, la langue de référence est employée. 5. La Région, dans le domaine de sa
juridiction, assure une aide organisationnelle et financière
nécessaire à la mise en œuvre des objectifs visés au paragraphe 1. Article 2 L'école 2. Dans les localités ladines, les élèves des établissements d'enseignement secondaire de second cycle et les établissements d'enseignement artistique, qui ont obtenu un diplôme d'études secondaires dans d'autres écoles que celles des localités ladines sont exemptés, sur demande, de l'enseignement de la langue et de la culture ladines. 3. En vertu des procédures de recrutement permanent et provisoire dans le cas des transferts, des usages et des étapes du bureau ainsi que des fonctions du personnel administratif et pédagogique de la province du Trentin auprès des écoles de tous les niveaux des localités ladines, les postes vacants sont réservés et attribués avec une priorité absolue, quant à la répartition d'éventuels postes libres sur le reste du territoire de la province à ceux qui répondent aux exigences prescrites par la réglementation pour les postes concernés et qui ont démontré une connaissance de la langue et de la culture ladines devant un comité formé d'au moins un enseignant du ladin en service dans ces mêmes écoles. La commission est nommée par le surintendant de l'école sur avis de l'Institut culturel ladin. 4. S'il n'est pas possible de combler tous les postes d'enseignement des localités ladines, comme il est prévu au paragraphe 3, des postes vacants sont comblés pour un temps limité ou par des affectations temporaires. 4 bis. Dans les écoles maternelles situées dans les localités ladines, comme il est prescrit au paragraphe 1, le ladin doit être utilisé, à côté de l'italien, comme langue d'enseignement. À cette fin, la loi provinciale prévoit que dans ces écoles, en vertu des procédures de recrutement, d'affectation et de mobilité, il est reconnue comme une priorité absolue le personnel enseignant réunissant les conditions prescrites par la loi pour l'accès à des postes connexes, et qui a démontré une connaissance de la langue et de la culture ladines, laquelle doit être vérifiée selon les dispositions prescrites par la même loi provinciale. 5. Les objectifs de protection de la
langue et de la culture ladines, prévues dans le présent article,
sont également assurés par la province dans le cadre du cours de
formation professionnelle d'une durée de plusieurs années, en tenant
compte des caractéristiques formatives et didactiques de ces cours
(5). Bureaux publics 1. Dans les bureaux et les administrations visés à l'article 1 pour les localités ladines établies dans la province du Trentin, il est attribué, sur demande, selon les procédures des transferts et des affectations permanentes ou temporaire des postes prévus par la réglementation en vigueur, avec une priorité absolue pour le personnel ayant les qualités prescrites en ce qui concerne la connaissance du ladin. 2. La vérification de la connaissance du ladin aux fins visées par le paragraphe 1 doit être faite par un comité nommé par le commissaire du gouvernement pour la province du Trentin, en accord avec le président de la Junte provinciale, tel qu'il est stipulé par décret du commissaire du gouvernement, après consultation avec le président de la Junte provinciale. 3. Le comité, désigné pour trois ans, est composé de quatre membres effectifs et de quatre membres suppléants, choisis pour moitié entre les citoyens résidant dans les localités ladines. Le comité exerce les fonctions d'un employé appartenant à un niveau de rétribution fonctionnel non inférieur au sixième de celui de l'administration de l'État ou de la Province. Tous les commissaires et le secrétaire doivent posséder une parfaite connaissance de l'italien et du ladin. 4. Les candidats, qui remplissent les conditions prescrites en démontrant une connaissance de la langue ladine devant le comité visé au paragraphe 2, ont droit à une priorité absolue dans le classement des concours publics et dans la sélection du personnel public, même pour des postes temporaires annoncés par les autorités locales des localités ladines et d'autres organismes publics visés au paragraphe 1 de l'article 1, et de façon limitée aux postes vacants dans les bureaux indiqués au même paragraphe 1 (6). Article 3 bis Fournisseurs des services publics 2. Les institutions et les sociétés visées au paragraphe 1, à l'occasion du recrutement du personnel, doivent identifier les besoins du personnel dans les édifices et les succursales situés dans une localité dans laquelle l'article 5 ne correspond pas aux procédures de mobilité mentionnées au paragraphe 1. Pour combler les lacunes identifiées ci-dessus, les mêmes organismes et sociétés assurent une priorité absolue pour le recrutement, sauf pour des périodes n'excédant pas trente jours, non renouvelables dans l'année, et prévues pour répondre à des besoins exceptionnels dûment justifiés pour ceux qui, répondant aux exigences attendues, même professionnelles, sont inscrits au bureau d'emploi ayant juridiction sur le territoire desdites localités ladines où il a été constaté précédemment la connaissance du ladin, conformément aux dispositions prévues aux paragraphes 2 et 3 de l'article 3 (7). Article 3 ter Rétablissement des noms dans leur forme originale 2. Dans les cas visés au paragraphe 1, la demande doit préciser le nom ou le prénom que le requérant a l'intention de changer et être présentée au maire de la commune de résidence du requérant, qui le transmet d'office au commissaire du gouvernement, en attachant un extrait de l'acte de naissance. Le commissaire du gouvernement, selon les conditions prévues au paragraphe 1, délivre le décret de rétablissement du nom ou prénom. Pour les membres de la même famille, le commissaire du gouvernement peut procéder au moyen d'un seul décret. Dans le cas d'un refus de la requête, la mesure en cause peut être contestée dans les trente jours de la communication, au moyen d'un recours auprès du ministre compétent qui prend la décision, après avoir obtenu l'avis du Conseil d'État. La procédure est exempte de frais et doit être conclue dans les quatre-vingt-dix jours de la requête. 3. Les bureaux d'état civil des communes concernées s'assurent des annotations résultant de l'application des dispositions du présent article. Tous les autres registres, toutes les listes et le noms des rôles sont rectifiés d'office par la commune et d'autres autorités compétentes (8). Article 3 quater Interventions visant à promouvoir les caractéristiques culturelles des populations ladine, mochène et cimbre dans les moyens de transmission radiotélévisée 1. Le ministère des Communications, les sociétés fournissant des services publics de radiotélévision, y compris au moyen d'accords spéciaux avec la province du Trentin, et l'Autorité pour les garanties dans les communications (AGCOM), sans préjudice des directives de la commission parlementaire compétente, s'assurent de prendre toutes les mesures et conditions nécessaires pour la protection des populations ladine, mochène et cimbre dans la province du Trentin. 2. Pour les transmissions et les programmes en ladin, les structures et les activités réalisées dans le cadre des conventions, dont fait partie la loi du 14 avril 1975, no 103, sont normalement utilisées. À cette fin, la Province peut conclure des accords appropriés accords avec les diffuseurs locaux. 3. Dans le contexte des accords visés au paragraphe 1, peuvent être également inclus dans la réception et la diffusion dans le territoire provincial des programmes de radio et de télévision dans les langues du patrimoine culturel européen. Article 4 Recensements 2. Dans la première application du présent décret, dans le contexte du programme national de statistiques visé par le décret législatif du 6 septembre 1989, no 322, il est inséré une reconnaissance particulière de la cohérence des citoyens ladinophones résidant dans les localités ladines de la province du Trentin, qui doit être effective dans les deux ans à compter de la date d'entrée en vigueur du présent décret, sous réserve des dispositions de l'article 10 du décret du président de la République du 31 juillet 1978, no 1017, modifié en dernier lieu par l'article 1 du décret législatif du 6 juillet 1993, no 290. Article 5 Identification des localités ladines Article 5 bis Dispositions finales NOTES (1) Titre
ainsi modifié par l'art. 1 du décret législatif du 2 septembre
1997, no 321. |