Piémont Loi régionale du 10 avril 1990, no 26 Règles sur la valorisation et la promotion de la reconnaissance du patrimoine linguistique du Piémont |
C'est en janvier 1989 que le Conseil régional ("Consiglio regionale") a déposé le projet de loi régionale concernant la valorisation du patrimoine linguistique historique du Piémont: l'occitan, le franco-provençal et le walser. En ce sens, la Région favorise l'enseignement et l'apprentissage de ces langues, l'information journalistique et radiotélévisée, la création artistique, l'édition et la diffusion de livres et de publications, l'organisation de sections spécifiques dans les bibliothèques publiques des organismes locaux ou d'intérêt local, la recherche, etc. Ce fut la loi régionale no 26 du 10 avril 1990 portant sur la valorisation et la promotion de la reconnaissance du patrimoine linguistique du Piémont. Cette loi fut modifiée par la loi régionale no 37 du 17 juin 1997.
LEGGE
REGIONALE N. 26 DEL 10-4-1990 B.U. 18 aprile 1990, n. 16 Articolo 1 Finalità generali
1) La Regione
Piemonte, nello spirito degli artt. 3, 6 e 9 della Costituzione,
in attuazione degli artt. 4, 5 e 7 dello Statuto regionale e
nell'ambito delle competenze di cui agli artt. 42 e 49 del
D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, tutela e valorizza l'originale
patrimonio linguistico del Piemonte e ne promuove la conoscenza.
2) La Regione considera tale impegno parte integrante dell'azione di tutela e valorizzazione della storia e della cultura regionale, e lo informa ai principi della pari dignita' e del pluralismo linguistico sanciti dalla Costituzione. Articolo 2 Festa del Piemonte
1) Al fine di favorire la conoscenza della storia del Piemonte, di
valorizzarne l'originale patrimonio linguistico, di illustrarne
i valori di cultura, di costume, di civismo, nel loro
radicamento e nella loro prospettiva, nonché di far conoscere
adeguatamente lo Statuto e i simboli della Regione, è istituita
la "Festa del Piemonte". Essa ricorre il 22 maggio nel giorno
anniversario della promulgazione dello Statuto regionale,
avvenuta il 22 maggio 1971.
2) La Giunta Regionale stabilisce annualmente gli interventi diretti a realizzare e ad illustrare tali finalità, in particolare fra le giovani generazioni e d'intesa con i competenti Organi dello Stato nelle scuole di ogni ordine e grado. Articolo 3 Conoscenza e diffusione del patrimonio linguistico regionale
1) La Regione
favorisce:
a) l'insegnamento
e l'apprendimento; 1 bis.) La Regione promuove, d'intesa con le emittenti pubbliche e private, l'attuazione di trasmissioni culturali e di informazione anche in lingua piemontese e nelle lingue storiche del Piemonte: occitano, franco provenzale e walser. 2) I Comuni e i loro Consorzi, le Comunità Montane, Enti, Istituti e Associazioni che promuovono programmi o singole iniziative finalizzati a tali obiettivi possono presentare domanda di contributo secondo le modalità previste dall'art. 10. Note: Articolo 4 Promozione della ricerca
1) La Regione
promuove, anche in collaborazione con gli Atenei del Piemonte e
con qualificati Istituti e Centri culturali pubblici e privati,
la ricerca scientifica sull'originale patrimonio linguistico del
Piemonte e favorisce la creazione di Istituti di studi volti
alla ricerca ed alla valorizzazione del patrimonio linguistico e
culturale delle singole comunità linguistiche.
2) A tal fine la Giunta regionale delibera, anche sulla base di proposte formulate dagli enti di cui al comma 1 e sentite le Commissioni consiliari competenti, programmi annuali o pluriennali di ricerca e istituisce borse di studio e premi annuali per tesi di laurea che riguardino la storia, la cultura, il patrimonio linguistico storico del Piemonte in specie il piemontese, l'occitano, il franco provenzale ed il walser. 2 bis.) La Regione Piemonte promuove l'istituzione di cattedre relative a storia, cultura e patrimonio linguistico del Piemonte presso le Università della regione. Note: Articolo 5 Attività dirette
1) La Regione
Piemonte:
a) promuove, d'intesa con i competenti Provveditorati agli studi, nell'ambito dell'istituzione scolastica, corsi di formazione ed aggiornamento diretti agli insegnanti di ogni ordine e grado, al fine di provvedere ad una effettiva conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte. Tali corsi sono finanziati dalla Regione stessa; b) promuove, d'intesa con i Provveditorati agli studi, corsi facoltativi di storia, cultura e lingue piemontese, occitana, franco provenzale e walser con particolare riguardo alle peculiarità locali di ogni provincia piemontese. Tali corsi sono finanziati dalla Regione stessa distinti per livelli scolastici e con la garanzia di almeno un'ora settimanale di insegnamento; c) raccoglie la documentazione prodotta nel corso delle ricerche di cui all'articolo 4 o ricevuta in conformità alle disposizioni di cui all'articolo 10 e ne dispone il deposito presso la biblioteca del Consiglio regionale. 2) La Regione
istituisce un premio annuale per opere scritte nelle lingue e
nelle parlate che costituiscono l'originale patrimonio
linguistico del Piemonte. Note: Articolo 6 Toponomastica locale
1) La Regione
promuove e sostiene indagini sulla toponomastica locale con le
modalità previste dall'art. 4 e contribuisce alle iniziative in
tal senso promosse dai Comuni e dai loro Consorzi, secondo le
modalità previste dall'art. 10.
2) Le richieste di contributo dei Comuni e dei loro Consorzi per eventuale ripristino della toponomastica tradizionale, legata alle lingue originali del Piemonte, sono sottoposte per un obbligatorio parere preventivo ad una Commissione regionale di esperti, designati dall'Assessore alla Cultura e di cui fanno parte: a) un esperto
universitario di materie linguistiche; 3) Su istanza dei
Comuni interessati e previa deliberazione dei rispettivi
Consigli comunali, la Regione può disporre, con appositi
provvedimenti legislativi da assumersi entro 180 giorni
dall'istanza, così come previsto dall'art. 133 della
Costituzione, il ripristino delle denominazioni storiche dei
Comuni. Articole 7 Informazione regionale
1) La Regione si
impegna a riservare sulle proprie pubblicazioni periodiche di
informazione generale appositi spazi aperti alla collaborazione
di Enti ed Istituti qualificati, destinati alla presentazione
dell'originale patrimonio linguistico del Piemonte o comunque
finalizzati a promuoverne l'uso e la conoscenza.
Articolo 8 Modificazioni alla L.R. 29 aprile 1985, n. 49
1) Al fine di inserire la conoscenza del patrimonio linguistico regionale fra
le attività previste dalla L.R. 29 aprile 1985, n. 49, e dirette
a favorire la partecipazione degli alunni alle iniziative volte
ad offrire alla scuola nuove e significative opportunità
culturali, l'art. 8 della medesima legge è così integrato:
"d) la conoscenza dell'originale patrimonio di cultura, lingue e tradizioni del Piemonte con particolare attenzione per le sue espressioni locali". 2) Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo si provvede mediante gli stanziamenti previsti dalla presente legge. Articolo 9 Commissione consultiva
1) E' istituita una
Commissione consultiva composta da:
a) l'Assessore regionale alla Cultura o suo delegato; b) il Sovrintendente regionale all'Istruzione o suo delegato; c) nove esperti designati dall'Assessore regionale alla Cultura, sentiti Enti, Istituzioni e Associazioni qualificati e impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico regionale, con una rappresentanza che tenga più possibile conto delle diverse comunità linguistiche e culturali. 2) Il rappresentante di cui alla lettera b) del comma 1 è nominato
previo consenso e su designazione dell'Amministrazione di
appartenenza. Articolo 10 Procedure
1) I soggetti di cui
all'art. 3 che intendano avvalersi della presente legge
presentano domanda entro il 15 ottobre di ogni anno
all'Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte.
2) Le domande, firmate dal legale rappresentante del soggetto richiedente, devono essere corredate da: a) programma
di attività per cui si richiede il finanziamento; 3) La Giunta Regionale, sentita la Commissione consultiva di cui all'art. 9 e
tenuto conto del parere sui criteri di assegnazione dei
contributi espresso dalla Commissione consiliare competente, ne
delibera l'ammontare. Articolo 11 Abrogazione della L.R. 20 giugno 1979, n. 30
1) Con l'entrata in
vigore della presente legge è abrogata la L.R. 20 giugno 1979,
n. 30 successivamente modificata con L.R. 15 novembre 1982, n.
35.
Articolo 12 Norme transitorie
1) Le domande
presentate ai sensi della L.R. 20 giugno 1979, n. 30, entro il
termine del 15 ottobre 1989 saranno prioritariamente prese in
esame al fine dell'eventuale concessione di contributi, secondo
le modalità previste dalla suddetta legge e riservando ad esse
una quota pari a L. 90.000.000 dello stanziamento previsto
sull'istituendo capitolo dei contributi.
2) In prima applicazione e relativamente a programmi e
iniziative per l'anno 1990 il termine di presentazione delle
domande di contributo ai sensi della presente legge è stabilito
nel 30° giorno dalla sua entrata in vigore.
Articolo 13 Norme finanziarie
1) Sul bilancio di
previsione per l'anno 1990 sono istituiti i seguenti capitoli:
a) "Contributi per la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte" con uno stanziamento in termini di competenza e di cassa di L. 250.000.000; b) "Fondo per interventi di valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte promossi dalla Regione Piemonte" con uno stanziamento in termini di competenza e di cassa di L. 150.000.000. 2) Alla spesa
totale di L. 400.000.000 si fa fronte con una riduzione di L.
90.000.000 sul cap. n. 11870, di L. 150.000.000 sul cap. 11903
di L. 60.000.000 sul cap. 11753, e di L. 100.000.000 sul cap.
11756 del bilancio di previsione per l'anno 1990. 4) Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio. Articolo 14 Applicazione art. 12, comma 3, della L.R. 25 gennaio 1988, n. 6
1) Lo svolgimento di collaborazioni e consulenze nella materia della presente legge,
così come previsto in particolare dall'art. 4, non è
disciplinato dalle disposizioni previste dalla L.R. 25 gennaio
1988, n. 6.
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RÉGION DU PIÉMONT Bulletin officiel du 18 avril 1990, no 16 Article 1 Objectifs généraux Article 2 Fête du Piémont Connaissance et
diffusion du patrimoine linguistique régional a) l'enseignement et l'apprentissage ;
1 bis) La Région promeut, en accord avec les émetteurs publics et
privés, la réalisation d'émissions culturelles et informatives y
compris en langue piémontaise et dans les langues
historiques du Piémont : occitan, franco-provençal et walser. Promotion de la
recherche 2) À cette fin, la Junte régionale décide, également sur la base des propositions formulées par les organismes visés au paragraphe 1 et ayant tenu compte des commissions des conseils compétents, des programmes annuels ou pluriannuels de recherche, prévoit des bourses d'études et des primes annuelles pour des thèses de licence concernant l'histoire, la culture, le patrimoine linguistique historique du Piémont, en particulier le piémontais, l'occitan, le franco-provençal et le walser. 2 bis) La région du Piémont favorise l'institution de chaires relatives à histoire, la culture et le patrimoine linguistique du Piémont auprès des universités de la région. Note : Article 5 Activités immédiates b) favorise, en accord avec les directions provinciales compétentes, des cours facultatifs d'histoire, de culture et des langues piémontaise, occitane, franco-provençale et walser dans le respect des particularités locales de chaque province piémontaise. Ces cours sont financés par la Région elle-même de façon distincte selon les niveaux scolaires et avec la garantie d'au moins une hure hebdomadaire d'enseignement ; c) recueille la
documentation produite dans les cours des recherches visées ou reçue
en vertu de l'article 4, conformément aux dispositions de l'article 10 et en
prévoit le dépôt auprès de la bibliothèque du Conseil régional. 3) La Région annonce en outre, en accord et en collaboration avec les organismes compétents de l'État, un concours dans les écoles de chaque niveau et degré sur le patrimoine original linguistique du Piémont. Notes : Toponymie locale 2)
Les demandes d'aide des communes et de
leurs coopératives pour un rétablissement éventuel de la topographie
traditionnelle reliée aux langues originales du Piémont sont
soumises à un avis préalable obligatoire de la part d'une commission
régionale d'experts désignés par un assesseur à la culture et dont
il fait partie: 3) À la demande
des communes concernées et après délibération des différents
conseils municipaux, la Région peut décider, au moyen de mesures
législatives particulières, d'accepter, dans les 180 jours de la
requête tel qu'il est prévu à l'art. 133 de la Constitution, le
rétablissement des dénominations historiques des communes. Article 7 Information
régionale Article 8 Modifications à la loi
régionale du 29 avril 1985, no 49
2) Relativement aux frais résultant de l'application du présent article des crédits sont prévus dans la présente loi. Article 9 Commission
consultative b) du directeur régional à l'éducation ou son délégué ; c) de neuf experts désignés de l'assesseur régional à la Culture, des organismes pressentis, des institutions et associations qualifiés et engagés dans la protection et la valorisation du patrimoine linguistique régional, avec une représentation qui tient compte le plus possible des différentes communautés linguistiques et culturelles. 2) Le représentant visé à l'alinéa b) du paragraphe 1 est nommé après consentement et sur désignation de l'administration d'appartenance. 3) La commission est
désignée par décret du président de la
Commission régionale pour un mandat de cinq ans et se termine à la
dissolution du Conseil régional. 5) La Commission est
un organisme consultatif de l'assessorat à la
Culture. Procédures a) d'un programme d'activités pour lequel
le financement est demandé ; 3) La Junte régionale, après consultation de la commission consultative visée à l'article 9 et en tenant compte de l'avis sur les critères d'attribution des contributions émis par la commission compétente, décide du montant. 4)
Les bénéficiaires de l'aide sont tenus
de soumettre, à l'intérieur d'une année avant la date de leur
allocation, un rapport documenté sur leurs activités admissibles au
financement. En cas de non-respect de cette obligation, la Junte
régionale, après vérification adéquate, peut ordonner le retrait des
contributions attribuées. Abrogation de la loi
régionale du 20 juin 1979, no 30 Mesures
transitoires 2) Lors de la première demande et relativement aux programmes et initiatives pour l'an 1990 la date limite des dépôts des demandes d'aide en vertu de la présente loi est fixé au 30e jour après son entrée en vigueur. Article 13 Mesures financières
1) Dans le budget prévisionnel pour l'an
1990 sont instituées les sections suivantes : b) "Fonds pour des interventions de valorisation et de promotion de la connaissance du patrimoine linguistico du Piémont encouragés par la région du Piémont", avec un budget en termes d'expertise et d'argent de 150.000.000 lires. 2) Au total des dépenses de 400.000.000 lires il est effectué une réduction de 90.000.000 lires sur la section no 11870, de 150.000.000 lires sur la section no 11903, de 60.000.000 sur la section no 11753, et de 100.000.000 lires sur la section no 11756 du budget prévisionnel pour l'année 1990. 3) Les dépenses pour l'exercice financier de 1991 et les suivants doivent être prévues en fonction des lois d'approbation des budgets correspondants.
4) Le président de la Junte
régionale est autorisé à apporter,
par décret particulier, les modifications au budget.
Application
du par. 3 de l'art. 12 de la loi régionale du
25 janvier 1988, no 6 |
L. R. n. 37 del 17 giugno 1997 Bollettino Ufficiale n. 25 del 25 giugno 1997 Articolo 1 1) Dopo il comma 1 dell'articolo 3 della l. r. 26/1990, e' aggiunto il seguente:
Articolo 2 1) Il comma 2 dell'articolo 4 della L.R. 26/1990 e' sostituito dal seguente:
2) Dopo il comma 2 dell'articolo 4 della L.R. 26/1990 e' aggiunto il seguente comma:
Articolo 3 1) Il comma 1 dell'articolo 5 della L.R. 26/1990 e' sostituito dal seguente: "1. La Regione Piemonte: a) promuove, d'intesa con i competenti Provveditorati agli studi, nell'ambito dell'istituzione scolastica, corsi di formazione ed aggiornamento diretti agli insegnanti di ogni ordine e grado, al fine di provvedere ad una effettiva conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte. Tali corsi sono finanziati dalla Regione stessa; b) promuove, d'intesa con i Provveditorati agli studi, corsi facoltativi di storia, cultura e lingue piemontese, occitana, franco provenzale e walser con particolare riguardo alle peculiarità locali di ogni provincia piemontese. Tali corsi sono finanziati dalla Regione stessa distinti per livelli scolastici e con la garanzia di almeno un'ora settimanale di insegnamento; c) raccoglie la documentazione prodotta nel corso delle ricerche di cui all'articolo 4 o ricevuta in conformità alle disposizioni di cui all'articolo 10 e ne dispone il deposito presso la biblioteca del Consiglio regionale". |
LOI RÉGIONALE NO 37 DU 17 JUIN 1997, Bulletin officiel no 25 du 25 juin 1997 Article 1 1) Après le paragraphe 1 de l'article 3 de la loi régionale 26/1990, il est ajouté l'article suivant :
Article 2 1) Le paragraphe 2 de l'article 4 de la loi régionale 26/1990 est remplacé par le suivant :
2) Après le paragraphe 2 de l'article 4 de la loi régionale 26/1990 il est ajouté le paragraphe suivant :
Article 3 1) Au paragraphe 1 de l'article 5 de la loi régionale 26/1990 il est ajouté le paragraphe suivant : "1. La Région du Piémont : a) favorise, en accord avec les autorités provinciales compétentes, les études dans le domaine de l'institution scolaire, les stages de formation et de mise à jour destinés aux enseignants de chaque niveau et degré, afin de garantir une connaissance effective du patrimoine linguistique et culturel du Piémont. Ces cours sont financés de la Région elle-même; b) favorise, en accord avec les autorités provinciales compétentes, des cours facultatifs d'histoire, de culture et des langues piémontaises, en occitan, en franco-provençal et en walser, dans le respect des particularités locales de chaque province piémontaise. Ces cours sont financés par la Région elle-même de façon distincte en fonction des niveaux scolaires et avec la garantie d'au moins une heure hebdomadaire d'enseignement ; c) recueille la documentation produite au cours des enquêtes visées à l'articule 4 ou obtenue conformément aux dispositions de l'articule 10 et en prévoit le dépôt à la bibliothèque du Conseil régional ". |